Google, aggiornamenti di sicurezza obbligatori per i primi due anni

Il tema della sicurezza dei nostri smartphone ci interessa sempre di più. E’ diventata la nostra priorità ogni volta che si parla di tecnologia. E questo il colosso di Mountain View lo sa bene. Infatti si sta impegnando molto per garantire la maggior sicurezza possibile ai propri utenti. La freschissima notizia che vi sto per dare lo conferma.

E’ infatti proprio di ora l’indiscrezione secondo la quale Google obbligherebbe tutti i suoi Android partners a provvedere con aggiornamenti di sicurezza dei dispositivi per almeno due anni. Insomma, Google impone ai propri partners due anni di aggiornamenti obbligatori. E per il primo anno specifica anche il numero. Sono quattro gli aggiornamenti che obbligatoriamente dovranno essere rilasciati. Per il secondo anno non è previsto alcun numero minimo, ma in ogni caso devono essere predisposti.

Tutto questo è obbligatorio per i partners di Big G a partire dal 31 gennaio del prossimo anno, ovvero del 2019. C’è tuttavia un ulteriore requisito da considerare. Questo obbligo sarà soltanto per i dispositivi che verranno acquistati o che sono già in possesso di più di 100.000 utenti.

Un ulteriore disposizione di Google è che i produttori, nel rilasciare gli aggiornamenti, rispettino una finestra temporale di 3 mesi. Questo significa che alla fine di ogni mese il dispositivo deve essere protetto dalle vulnerabilità che sono state individuate nei tre mesi precedenti.

Tutto ciò riguarda anche e in particolar modo i nuovi modelli di smartphone lanciati sul mercato. Tutti i nuovi modelli che saranno acquistati da più di 100.000 utenti dovranno prevedere questo meccanismo di aggiornamento.

L’utente, allora, deve sentirsi al sicuro in punto di sicurezza. Ma un dubbio ci viene spontaneo. Come possiamo sapere che il nostro smartphone è stato acquistato da più di 100.000 persone? Molto probabilmente acquistando un dispositivo di un famoso brand possiamo stare abbastanza tranquilli. Nessun dubbio, invece, per i top di gamma più costosi.

Foto DDay