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“Lupo bianco”: prima il trionfo a Venezia adesso l’arrivo su Amazon Prime

Il film prodotto da Antonio Chiaramonte approda sulle grandi piattaforme.

Il film “Lupo Bianco” è stato un caso umano e cinematografico. Il film, prodotto da Antonio Chiaramonte, realizzato in piena emergenza sanitaria, dopo aver trionfato alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, adesso approda sulle grandi piattaforme.

Dal mese di aprile sarà disponibile nel catalogo ufficiale di Amazon Prime Video per i soli abbonati . Una grande soddisfazione per il produttore siciliano a capo della casa di produzione CinemaSet. Chiaramonte fin da subito aveva individuato le potenzialità del film che ripercorre la vita (vera) di Carlo Olmo, un filantropo di Vercelli che nel 2020 è stato premiato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Proprio all’inizio della prima grande ondata del Covid, Olmo era riuscito ad acquistare e a donare migliaia di mascherine (in quel momento merce rara) alla popolazione e agli operatori sanitari. Con quel gesto (e molte altre iniziative di solidarietà portate avanti per tutto il periodo della pandemia) ha salvato migliaia di vite, e ha portato conforto e aiuto alla popolazione.

Lupo bianco film chiaramonte

“Lupo Bianco” ha conquistato anche la giuria della Mostra del Cinema di Venezia dove è stato premiato come miglior film dell’anno. Nello spazio riservato alle tematiche sociali si è aggiudicato il Premio International Starlight Cinema Award. Oltre alla storia straordinaria la pellicola diretta da Tony Gangitano – da un’idea di Diego Camilleri – il film vanta un cast con grandi nomi del cinema italiano: nei panni del protagonista Sebastiano Somma, in quelli della sua compagna Morgana Forcella. E poi Remo Girone, Guia Jelo, Shi Yang Shi, Gaetano Aronica, Francesca Rettondini, Vincent Riotta, Andrea Zirio ,Gabriele Scopel, Rosario Petix e Maurizio Nicolosi . Le musiche  sono state composte  da Serena Rubini, Marco Giva, Silva Poy e Francesco Cilione che suscitano un’emozione inconsueta e gradevolmente intensa nel film del Lupo Bianco . I testi sono di Stephanie Genova e Alessandro Ferrara.

Dal red carpet adesso alle grandi piattaforme: ancora poche settimane e il film sarà visibile ad un vastissimo pubblico. Ne è onorato Antonio Chiaramonte che, come molti colleghi italiani e stranieri, ha visto il suo lavoro stravolgersi. Completamente.  Il covid è stata una catastrofe anche per il mondo del cinema. “La pellicola era destinata alle sale – racconta -. Una pellicola prodotta e pensata proprio per il pubblico del cinema. La storia di un uomo abbandonato alla nascita che trova una seconda vita e conosce la generosità e l’amore grazie alla coppia che lo adotta. Ma la chiusura prima e le restrizioni poi imposte via via dai diversi governi hanno comunque allontanato il grande pubblico dalle sale cinematografiche. Prima gli ingressi contingentati, poi la paura dei contagi nei luoghi chiusi”.

Anche il futuro del cinema ad oggi è molto incerto, anche se Antonio Chiaramonte con il suo CinemaSet è già al lavoro. Il produttore siciliano fino alla fine del 2023 sarà impegnato nella realizzazione di  una serie di prodotti cinematografici che affrontano tematiche sociali, e nelle riprese (che termineranno oltre questa estate) di una serie tv , Breaking Tales , in otto episodi.

“Il futuro del cinema lo potremo capire solo a dicembre 2022. Natale sarà la prova che tutti noi, addetti al mondo del grande schermo, aspettiamo. Nella speranza di rivedere le sale piene”, aggiunge. Nel frattempo i produttori, Chiaramonte compreso, si adeguano. “In questo momento i nostri film saranno pensati e prodotti per le piattaforme streaming grazie ad un accordo che CinemaSet ha raggiunto con Amazon Prime Video e Netflix – spiega -. Noi dobbiamo pensare che nel 2023 ci saranno ancora le conseguenze di quello che è stato pensato e prodotto nel pre covid, e quindi ci sarà da parte di molti produttori e delle Major americane l’intenzione di fare cassa”. L’unico modo è quindi quello di uscire non nelle sale ma sulle piattaforme, con un importante investimento economico. “Alla fine è meglio la certezza dello streaming, che l’incertezza delle sale. Quello che accadrà nel 2022 sarà la coda del covid, e farà testo in maniera relativa. La vera svolta si avrà dal 2023”, precisa il patron di CinemaSet.

Che intanto guarda anche al sociale con un grande progetto: aiutare il mondo del cinema ucraino messo in ginocchio dalla guerra. “Sto lavorando a un progetto che porterà all’assunzione di artisti e maestranze del grande schermo ucraino. Un piccolo gesto che, spero, possa dare un aiuto a questo Paese”.

 

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