Fotografia

Instagram minaccia l’ecosistema montano

L’ultima vittima di geotagging e Instafame è Mount Aspiring in Nuova Zelanda. I timori di danni al suo delicato ecosistema sono in aumento a causa di migliaia di persone che si riversano nella regione per catturare la stessa fotografia.

Come riportato da The Guardian , il volume dei visitatori sta avendo un impatto negativo sul parco nazionale. I bagni sono stati installati e i parcheggi sono stati ingranditi per far fronte ai numeri in crescita, ma i locali sostengono che questo ha reso la location ancora più accessibile, attirando così sempre più persone.

Di particolare interesse è il Roy’s Peak, che presenta una pista che porta gli escursionisti su un sentiero di 5-6 ore che offre viste mozzafiato sul Lago Wanaka. Questo lago è dominato dalle Alpi meridionali, una catena montuosa familiare a molti dopo essere stata utilizzata per le riprese del film La Compagnia dell’Anello. Gli utenti dei social media sembrano essere particolarmente desiderosi di riprendersi nella stessa identica foto con le braccia tese, tanto che spesso c’è addirittura la fila.

Inoltre, la posizione delle braccia suggerisce isolamento e un senso di soggezione ispirato al paesaggio. Dato che c’è una folla di persone che ti aspettano per abbassare le braccia e spostarti di mezzo, ci si chiede quanto possa essere coerente quell’immagine.

In questi casi faremmo bene a resistere al geotagging della posizione esatta delle nostre fotografie, anche se, per molte località, non avere le coordinate precise probabilmente non inciderà sui numeri dei visitatori.

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