IPTV

Le IPTV sono illegali? Cosa si rischia?

Si trovano facilmente attraverso una ricerca su Google o digitando le giuste parole chiavi negli store online, eppure le IPTV sono severamente perseguite dalla legge. Anche se con alcune eccezioni.

La diffusione della banda larga e della fibra, hanno contribuito allo sviluppo capillare del fenomeno delle IPTV (Internet Protocol Television), un sistema che permette la trasmissione dei segnali televisivi attraverso le reti informatiche. I canali trasmessi possono essere sia quelli in chiaro già messi a disposizione dalle emittenti sui siti ufficiali, come Mediaset e Rai, sia quelli a pagamento, come Mediaset Premium, Sky, DAZN e addirittura Netflix. Il problema sorge proprio con le pay TV, i cui pacchetti sono oggetto di un continuo commercio illecito da parte dei pirati dell’internet.

Commercio che viene sponsorizzato alla luce del sole, tanto che non mancano gli annunci sponsorizzati su Google da parte di siti che nascono dall’oggi al domani, o addirittura le inserzioni sui colossi dell’e-commerce come Amazon ed Ebay. A fronte di un canone mensile di poche decine di euro, questi servizi permettono di guardare, attraverso l’installazione di un’app o un software adibiti alla riproduzione dei file m3u, qualsiasi palinsesto a pagamento italiano ed internazionale. Naturalmente, le liste offerte a pagamento dai siti o dalle persone che svolgono queste attività, sono più stabili rispetto a quelle che si possono trovare gratuitamente online, ed in genere possono contare su una migliore qualità video. Ecco perché sono così gettonate.

Un’operazione messa in atto a Napoli dalla Guardia di Finanza all’inizio del 2018, Match Off 3.0, ha portato al sequestro di centinaia di decoder, smart card e pc, oltre che del capitale guadagnato, e alla denuncia di quattro persone per diffusione illecita di materiale protetto da copyright. Reato che gli costerà anche quattro anni di reclusione ed una multa da 15.000 euro. Ma a rischiare non è soltanto chi offre questo genere di servizi: anche chi ne usufruisce va incontro ad una sanzione severa.

Le conseguenze si soni aggravate a partire dallo scorso ottobre, quando una sentenza della Corte di Cassazione ha fissato una multa che può andare dai 2.582 euro ai 25.822 euro ed una pena dai 6 mesi ai 3 anni di carcere. Come se ciò non bastasse, le aziende lese da violazione del diritto d’autore, sono autorizzate a chiedere un ulteriore risarcimento per i danni subiti.

Eppure, nessuna sanzione sembra fare da deterrente, e l’unica strategia di chi pirata questi servizi televisivi, è quella di consigliare una buona VPN per impedire l’identificazione del proprio indirizzo IP e rendersi completamente anonimi durante lo streaming.

C’è poi il caso delle liste pubbliche, ovvero quelle con le quali è possibile vedere i canali in chiaro che, pur non essendo propriamente legali, ad ora non sono state oggetto di alcuna sanzione.

Concludendo, dobbiamo dire che l’IPTV in sé non è un fenomeno illegale, ma è sanzionabile quando diventa un modo per evitare il pagamento del canone delle televisioni private. Se volete fruire dei contenuti forniti dai canali ufficiali delle emittenti, leggete l’articolo in cui vi consigliamo i siti con la programmazione in diretta e le migliori app per vedere la TV in qualsiasi momento!

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