Ai giorni nostri non è raro vedere bambini di tenera età con lo smartphone o il tablet in mano, anche da piccolissimi. E’ il risultato dell’avanzamento tecnologico che vede praticamente ogni persona possessore di un dispositivo elettronico portatile.
Se da una parte questa evoluzione è sicuramente positiva, per via di tante semplificazioni anche lavorative e una connessione più diretta coi nostri parenti, colleghi e amici dall’altra ci espone a dei rischi.
Nello specifico i bambini sono i soggetti più vulnerabili, nonostante si possano considerare i maggiori esperti in merito proprio perchè molti ci crescono. In sostanza da ricerche effettuate risulta che i bambini identificati come bulli posseggono uno smartphone alle elementari.
Il cellulare crea una connessione indiretta tra le persone perchè non li pone fisicamente vicini nella comunicazione e ciò, secondo studi di esperti psicologi, facilita il generarsi di azioni a danno di un altro soggetto perchè semplicemente è più facile ferire se non si è direttamente esposti.
La presenza dei social pone poi il problema dell’esposizione che con la condivisione di foto e video può generare un danno verso un altro soggetto e la condivisione attraverso i canali mediatici amplificarlo esponenzialmente creando un danno irreparabile per la vittima.
Se da un lato è impossibile tornare al passato dove gli smartphone non esistevano, dall’altro ci dovrebbe essere un controllo maggiore da parte di chi concede lo smartphone ai più piccoli, generalmente i genitori, cercando di non concederlo troppo presto ma soprattutto insegnando ad usarlo correttamente.
I bambini si sa possono essere imprevedibili e se lasciati con in mano un intero mondo virtuale possono nascere virtuosismi ma anche drammaticità e il cyber bullismo è una piaga che sta dilagando ma può ancora essere arginata se alle spalle del soggetto c’è una buona educazione all’utilizzo dello smartphone e soprattutto alla civile convivenza.
Foto Mamamo