Tecnologia
Google Home e Amazon Echo: due novità a confronto
Dopo che Alexa, lo strumento di Amazon Echo, è arrivato in Italia, in molti si sono chiesti quanto sia valido questo prodotto rispetto a Assistant di Google Home, che già esisteva.
L’idea di base è la stessa, ovvero un assistente vocale per quando uno sta in casa, che in più funziona anche da speaker.
La seconda funzione probabilmente è quella che spinge i più all’acquisto di quest’oggetto, ma in realtà le sue funzioni sono ben più complesse.
Si tratta infatti di un assistente per la vita sia lavorativa che personale, che un centro di controllo per tutti i tipi di dispositivi, come per esempio le luci.
Per cominciare, Google Home ha soltanto un tasto, che serve per silenziare il microfono; gli altri controlli sono tutti touch.
Alexa al contrario presenta molti tasti fisici; forse più banali, ma sicuramente in alcuni casi più pratici.
Inoltre presenta un tasto per attivare il controllo vocale, senza bisogno di dire la parola attivazione.
Per quanto riguarda l’audio e i microfoni, lo scarto è veramente di poco, però pare che nel complesso, Amazon Echo sia risultata più precisa quando si tratta di riconoscere la parola chiave, anche da più lunghe distanze, e con rumori maggiori di sottofondo.
La voce di Alexa inoltre risulta più accattivante e più umana, anche se ha la tendenza a perdersi in costruzioni più complesse, o accenti strani, ma è pur vero che questo prodotto è solo all’inizio.
Per quanto riguarda il controllo dei dispositivi domotici, sbilanciarsi risulta difficile.
L’aggiunta di un nuovo dispositivo risulta semplice in entrambi i casi, anche se forse con Alexa ancora di più, dal momento che divide i prodotti in categorie ancora prima che per brand.
Questi ed altri confronti però sono sempre in tempo ad essere smentiti, dal momento che i prodotti subiscono continui aggiornamenti.
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