Apple rileva Asaii, tecnologie di machine learning per studiare le tendenze musicali

Asaii è stata appena rilevata da Apple. Si tratta della sensazionale notizia messa in circolo nelle ultime ore da Axios. Sebbene si tratti di una notizia non ufficiale, sicuramente ne siamo rimasti tutti colpiti. Apple ha deciso di comprare la start up di San Francisco che ha elaborato tecnologie di machine learning al fine di analizzare le tendenze musicali degli utenti del web.

Asaii ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale davvero avanzato e potrà essere uno strumento fondamentale per Apple Music. Da questa fusione ci aspettiamo nuove funzionalità dell’applicazione di Apple, tali da rendere l’esperienza musicale davvero all’avanguardia.

Le funzioni che sono state elaborate da Asaii potrebbero essere davvero importanti per Apple Music. Infatti, questa piattaforma è in grado di rilevare tutti i dati relativi alla musica più ascoltata sul web. Il mondo del web è popolato di numerosissime applicazioni che ci consentono di individuare i gusti degli utenti in tema di musica, si pensi a Spotify, Twitter, SoundCloud, Facebook e Instagram.

Asaii potrebbe avere moltissimi sbocchi applicativi. La gestione degli artisti e del repertorio da parte delle etichette discografiche, la promozione degli artisti, l’organizzazione di concerti. Insomma è evidente che questa nuova piattaforma intelligente potrebbe davvero fornire all’utente funzionalità innovative e sorprendenti.

Con Asaii e la sua tecnologia di machine learning Apple Music potrà fornire agli utenti i consigli più adatti ai loro gusti musicali e questo potrebbe davvero essere una novità fondamentale per l’applicazione Apple.

Anche se la notizia non è ancora stata ufficializzata la notizia è comunque sensazionale. L’operazione dovrebbe avere il valore di 100 milioni di dollari o qualcosa di meno ma ci aspettiamo dei risultati sorprendenti. La musica ormai è sempre più legata all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e Asaii sembra proprio essere quello che ci voleva per far fare ad Apple Music il salto di qualità.

Foto AppleBites